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Zaino in spalla e trasporti low cost: ecco chi e’ la figura del backpacker

Certamente ognuno di noi ha incrociato tra le strade delle città del mondo giovani dall’incedere a volte lento e stanco, che in compagnia di un grande zaino colorato sulle spalle, sembrano aver percorso molti chilometri: sono i famosi backpackers, ovvero i viaggiatori con lo zaino, considerati da alcuni comuni turisti, da altri più propriamente i viaggiatori per eccellenza, romantici, solitari, avventurosi, che incarnano i viaggiatori per antonomasia impegnati a vivere intensamente il viaggio.

Backpacker è un termine inglese coniato all’inizio degli anni ’90 che identifica giovani che viaggiano con lo zaino in spalla, ormai diventato tanto popolare sia nella letteratura accademica sia nel linguaggio turistico.
Il viaggio backpacker porta con sé, oltre al caratteristico bagaglio fisico da cui prende il nome, un enorme e variegato bagaglio culturale ed un particolare modus operandi.

Le caratteristiche del backpacking

Il backpacker è un viaggiatore alternativo, che predilige le avventure low cost ed usa come unico bagaglio lo zaino, il famoso backpack. Parallelamente il termine inglese “backpacking” indica un modo di viaggiare del tutto indipendente, non organizzato e fuori dal “percorso battuto”. A volte può esser difficile distinguere “il viaggio” backpacker dagli altri tipi di viaggio, ma e’ possibile identificare tre ampie caratteristiche del viaggio backpacker.

Le due più ovvie sono rappresentate dal periodo di tempo on the road (di solito sei mesi o più, qualche volta anni) e dal modo di viaggio (trasporti e mezzi di sostentamento con un basso budget, viaggi via terra quando possibile e livello di comfort non alto). La terza è la tendenza verso il compito del viaggio, nel quale i backpackers includono caso e buona sorte, in genere basso livello di pianificazione a priori, tabella di marcia non fissa ed apertura verso cambi di piani ed itinerari.

Viaggiare con mezzi locali, dormire in ostello o comunque in alloggi economici, mangiare cibo tipico del luogo e dimenticare ogni forma di lusso, muovendosi con lo zaino in spalla senza alcun programma prestabilito o meglio un programma flessibile: il backpacking è un modo di vivere il viaggio che consente di conoscere i luoghi che si visitano in presa diretta, calandosi completamente nella quotidianità locale e approfondendo la conoscenza delle persone senza alcun filtro.

Un nuovo modo di viaggiare

Non ci sono orari né ritmi forzati in quanto è fondamentale abbandonarsi al flusso vitale e di coscienza che attraversa ogni luogo nuovo, molto spesso oscurato dall’aspetto puramente consumistico del viaggio. Sembra appurato anche che questi viaggiatori globali, più o meno giovani, non solo viaggino per il semplice gusto di farlo, ma spesso studino, lavorino, risiedano nelle comunità locali e per almeno alcuni periodi assumino la regolare routine degli altri residenti permanenti.

Figure come scrittori di viaggio, giornalisti freelance e fotografi che intraprendono la strada del backpacking sono in forte crescita, ma anche tanti studenti, ricercatori e istruttori sportivi si imbattono in questo tipo di esperienza.

Lo stile di vita del viaggiatore zaino in spalla è sotto alcuni punti di vista un esempio: i bisogni sono ridotti al minimo, è generalmente di mentalità molto aperta, quasi sempre incline a fare nuove conoscenze e amicizie, e si adatta facilmente a ambienti e situazioni diverse e non ha pregiudizi o preconcetti su luoghi e persone. Il viaggio quindi non viene più visto in ottica turistica, ma rappresenta un vero e proprio strumento di crescita personale e sviluppo individuale.