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La storia del ferro da stiro

Cina. 2000 anni fa. Contenitori di bronzo con al loro interno tizzoni incandescenti, erano utilizzati per stirare gli abiti dei signori. Siamo di fronte al primo prototipo del moderno ferro da stiro. Da sempre infatti, l’apparire puliti e ordinati, è stata prerogativa dell’uomo, specialmente di alto rango, che in pubblico ostentava il suo aspetto preciso e striato per differenziarsi dalle tuniche di lana grezze del popolo.

Dopo innumerevoli vicissitudini, che portano questo piccolo elettrodomestico a essere costruito con i più svariati materiali fino ad approdare all’utilizzo della corrente elettrica, nel 1926, a New York, la vita di molte donne, mamme e casalinghe cambia per sempre: nasce “Eldec”, il primo ferro da stiro a vapore.

Il nome ferro da stiro deriva appunto da ferro, da sempre il materiale più usato per la sua fabbricazione. Diversi sono invece i materiali d’utilizzo di oggi: il corpo del ferro da stiro può essere infatti in plastica, mentre le piastre possono essere di tre tipologie: in alluminio, in acciaio e in teflon; in alcuni casi vengono anche usati il vetro o la ceramica.

Ferro da stiro: vapore o caldaia?

Come appena visto, la piastra, che può essere considerata una delle componenti più importanti del ferro da stiro, può essere costituita da diversi materiali: acciaio e teflon, che si scaldano uniformemente, concentrano i fori del vapore per sopperire al calore in punta, è molto utile per stirature precise di colletti e polsini. La piastra in alluminio, di maggior qualità rispetto alle altre due, concentra il calore in punta ed è quindi generalmente più preciso.

Prima di procedere all’acquisto di un ferro stiro caldaia, occorre aver ben chiaro l’uso che se ne vuole fare, la frequenza di utilizzo e soprattutto la quantità di panni da stirare che può notevolmente cambiare da famiglia a famiglia. La prima differenza da analizzare è indubbiamente quella tra il ferro a vapore e quello a caldaia: nel primo caso, la capacità dell’acqua è ridotta fino ad un massimo di 600 ml.

Per di più, non tutti i ferri di questo tipo possono essere ricaricati con acqua una volta attaccati alla corrente elettrica. Il ferro a vapore inoltre è di piccole dimensioni, il tempo di riscaldamento è molto breve e fa poco rumore: il prezzo è senza dubbio inferiore rispetto ad un ferro a caldaia così come le sue prestazioni a livello di vapore. Il modello a caldaia invece, più ingombrante e rumoroso, ha una capacità maggiore, quasi sempre oltre il litro; permette di stirare una mole di indumenti molto maggiore e risolve le pieghe più difficile con molta facilità.

Un aspetto importante, comune ad entrambi i modelli, è la tecnologia anti calcare: molto spesso infatti, l’acqua ricca di calcare, cosiddetta dura, comporta il rischio di otturazione di fori e canali, bloccando il vapore. Molti modelli oggigiorno, sono dotati di dispositivo auto pulente, ma accortezza e buona manutenzione non sono mai troppo quando si parla di calcare.