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Categoria: Invenzioni

Perché dovreste considerare i materassi memory foam?

Il materiale che viene utilizzato per la realizzazione dei materassi memory foam è stato originariamente inventato dalla NASA per supportare e alleviare gli urti, lo stress fisico e l’altissima pressione che gli astronauti erano costretti a sopportare. La NASA aveva, perciò, imbottito le tute degli astronauti e i sedili delle navicelle con questo materiale in grado di suddividere equamente il peso del corpo e di adattarsi a qualsiasi forma.

Non appena questo materiale fu commercializzato e diffuso tra il grande pubblico, le case produttrici di materassi pensarono immediatamente a come utilizzarlo e i materassi memory foam, i cui prezzi erano inizialmente proibitivi, poco a poco conquistarono il mercato.

I vantaggi dei materassi memory foam

Non dormire bene e non riposare adeguatamente aumenta il nostro livello di stress, ci impedisce di essere completamente performanti durante il giorno e può acuire dolori muscolari e alla schiena. Il materasso ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda il nostro comfort notturno e nel livello di stress subito dalla colonna vertebrale e le articolazioni.

Un materasso troppo duro o troppo morbido, vecchio o con molle non sufficientemente resistenti influirà negativamente sulla qualità del nostro sonno, aumentando disturbi legati alla schiena, al collo, e perfino al digrignare dei denti. Ovviamente ognuno avrebbe bisogno di un materasso personalizzato che sia in grado di alleviare i fastidi tipici e unici associati alla diversa struttura fisica di ognuno. Ed è qui che si iniziano a vedere e constatare i vantaggi legati ai materassi memory foam.

La particolare struttura di questi materassi permette un’equa distribuzione del peso, evitando punti di pressione e adattandosi a qualsiasi forma del corpo. In aggiunta, sono in grado di adattarsi alle varie temperature esterne in modo da garantire sempre il massimo comfort possibile (si induriscono con il freddo e si ammorbidiscono con il caldo).

Non affrettate l’acquisto

I materassi memory foam non sono tutti uguali tra di loro. Sono generalmente costituiti da due o tre strati: uno o due di memory (di altezza mai inferiore ai 5 cm) e uno strato più rigido di poliuretano espanso. La quantità e qualità dei materiali utilizzati influisce sull’altezza, il peso e la rigidità finale del materasso.

Non esiste una regola fissa per scegliere un materasso memory foam. L’ideale sarebbe provarlo a casa vostra per qualche giorno prima di prendere una decisione definitiva: i cinque minuti di test in negozio non sono sufficienti per farvi un’idea chiara e completa sulle qualità e l’efficienza del prodotto.

Tuttavia, se non fosse possibile effettuare un periodo di prova di qualche giorno, leggete con attenzione la scheda tecnica del materasso e non andate al risparmio. Materassi sotto i 200 Euro sono generalmente di scarsa qualità e non faranno che aggravare i vostri disturbi alla schiena e non vi permetteranno di dormire e riposare adeguatamente.

Cosa si può fare con un forno a microonde?

Il forno a microonde, magari visto con qualche ingiusta diffidenza di troppo ai tempi dei nostri genitori, ora è diventato un elettrodomestico indispensabile di cui nessuna casalinga, anzi nessuna famiglia, farebbe a meno.

Ci si ferma raramente a riflettere su quanto sia comodo, ma per comprenderne la necessità basta pensare a quante volte è necessario preparare un pasto in brevissimo tempo, riscaldando o scongelando velocemente pietanze, in un’epoca in cui non esiste più la figura di uno dei due coniugi che si dedica esclusivamente alla casa che può preparare quanto serve con largo anticipo.

Il forno a microonde riscalda moltissimo alcune pietanze in brevissimo tempo, e per questo lo preferiamo rispetto ai fornelli, ma come funziona? Quale è il principio alla base del suo funzionamento? E può fare male?

Come funziona?

Il forno a microonde è in grado di generare un intenso e confinato campo elettrico e di invertirne velocemente la sua polarità. Il prefisso micro indica che la velocità di inversione del campo elettrico avviene nel campo delle microonde, tale velocità è necessaria per innescare un fenomeno detto di riscaldamento dielettrico.

Ovvero, a causa di questo campo elettrico, che cambia velocemente polarità, le molecole di acqua, che sono dei naturali dipoli elettrici (molecole che sono elettricamente neutre nel loro complesso, ma che tuttavia hanno una ripartizione della loro carica che le rende sensibili ai campi elettrici), iniziano a ruotare vorticosamente e velocemente – per orientarsi e assecondare la loro posizione rispetto alla direzione del campo elettrico, che tuttavia cambia migliaia o milioni di volte al secondo – generando attrito e quindi calore. La fonte di calore non è il forno, è l’acqua degli alimenti!

Una volta spento il forno, il campo elettrico semplicemente non esiste più, il cibo non può averlo assorbito, e durante il funzionamento, quando il campo elettrico esiste il forno è schermato secondo un principio detto della gabbia di Faraday; è un elettrodomestico sicuro per gli utilizzatori e per il cibo, al di là di quello che pensavano le passate generazioni.

Ecco spiegato perché alcuni cibi con maggiore contenuto di acqua si riscaldano molto di più, oppure perché il piatto sembra soltanto tiepido e nelle zone a contatto con il cibo, e il cibo è bollente! Oppure perché ci vuole più tempo per scongelare che per riscaldare (le molecole di acqua congelate hanno un impedimento alla rotazione, prima di iniziare a ruotare per riscaldarsi devono vincerlo!)

Quale scegliere

Sicuramente, e compatibilmente con il budget che ci daremo, è meglio scegliere un elettrodomestico con una buona classe energetica – questo vale per tutti gli elettrodomestici – perché il costo dell’elettricità per una molteplicità di fattori è destinato ad aumentare nel corso del prossimo decennio ed è bene investire con oculatezza. Detto questo, in ogni caso, sarebbe bene possedere un miglior microonde all’avanguardia e completo nelle funzionalità che può offrire, ventilato, con grill e piatto Crisp, in modo da avere sempre la comodità di poterlo preferire in caso di necessità al forno tradizionale.

Poiché la classe energetica e gli accessori sono fattori oggettivi ed è meglio puntare al top, possiamo dire invece che la potenza, la dimensione espressa in litri e la possibilità di incassarlo o meno dipendono da fattori soggettivi, dalle nostre esigenze e da come abbiamo arredato la nostra cucina e lo spazio che possiamo permetterci di dedicare a questo utilissimo elettrodomestico.

In definitiva, non ne possiamo fare a meno, quindi cerchiamo almeno di sceglierlo bene, informiamoci, leggiamo nei vari forum, e impariamo a leggere le schede tecniche prima di procedere agli acquisti, puntiamo al rapporto qualità prezzo e non al prezzo in valore assoluto. Puntiamo alla qualità che ci è necessaria scegliendo in base ad essa quello più conveniente.

Qualche utile consiglio sul registratore vocale

Immortalare un suono, un rumore, una voce, oltre ad avere il suo fascino, nella vita reale può essere molto importante. Ciò è possibile attraverso gli strumenti che la tecnologia ci offre e oggi vi voglio parlare in particolare del registratore vocale. La registrazione della voce richiede una serie complessa di operazioni che inizialmente gli strumenti non erano in grado di compiere, limitandosi semplicemente alla registrazione dei suoni.

Il progresso ha reso possibile non solo la registrazione delle voci, ma anche la possibilità di farlo in modo pratico, comodo e molto discreto. Il registratore vocale prende scena come strumento di lavoro e di supporto nella vita di molte persone, talvolta facilitando il lavoro, talvolta rivelandosi come prezioso ed indispensabile alleato.

Uso

Il suo utilizzo è molto vasto, oltre che diffuso, consentendo alle più svariate categorie di persone, mediante il compimento di semplici operazioni, di registrare un determinato evento per poi poter comodamente a casa riascoltare il tutto.

Risulta così essere indispensabile per il lavoro di un giornalista, al quale riascoltare un discorso può fornire nuovi spunti per dare tono e colore differente ad un articolo, di un avvocato, di medico, ma spesso e volentieri è essenziale anche nella vita dello studente.

Piccolo è meglio

La dimensione è spesso un elemento che incide in modo significativo nella scelta del registratore vocale… i più venduti sono appunto gli apparecchi piccoli grazie alla capacità di essere in primo luogo meno ingombranti e fondamentalmente discreti e perfettamente adatti ad un utilizzo all’esterno.

Molto importante è la semplicità del suo utilizzo, i più venduti risultano essere i modelli di facile ed intuitivo utilizzo, con la presenza di pochi tasti e la possibilità di trasferire velocemente i files dal supporto al pc. Sembra non essere rilevante il design, di gran lunga in secondo piano rispetto a dimensioni ridotte e ad un display di qualità.

Tempo di registrazione

Ulteriore requisito da valutare è la capacità di registrazione, preferibilmente di almeno 12 ore, rendendo così possibile immagazzinare files audio lunghi, senza preoccupazioni sulla durata.

Questo requisito va rapportato alla memoria del dispositivo e alla batteria, che dovranno essere sufficienti ed adeguate in relazione ai risultati da conseguire.

Qualità della registrazione

Per ottenere una buona registrazione è molto importante il tipo di microfono supportato dal registratore, infatti la qualità del microfono è direttamente responsabile del buon esito della registrazione.

Il mercato offre numerose proposte, ma la scelta dovrà cadere su è quella che offre un raggio d’azione compreso da pochi centimetri fino a 7/9 metri di sensibilità. Il microfono è spesso collocato all’esterno e le sue caratteristiche tecniche dovranno consentirgli di rilevare con precisione il suono da riportare sulla traccia da potere usare in un secondo momento.

Barre portatutto, molte soluzioni

Per “barra portatutto” si intende un supporto universale per auto adibito ad uso esterno. Utilizzate in coppia, le barre portatutto, anche dette universali, costituiscono una base su cui ci si possono montare diversi tipi di dispositivi a seconda delle singole esigenze di trasporto.

La preparazione di un viaggio presuppone una lunga preparazione del percorso e delle scelte difficili relative agli effetti personali da portare. Viaggiando in aereo tendiamo a rinunciare al superfluo e adattarci ai limiti di peso consentiti, mentre questo tendenzialmente non accade quando si sta programmando un viaggio in macchina. Ma per quanto grande possa essere un’ auto, ci si trova spesso con dei carichi di troppo e con delle valigie che non entrano nel portabagagli.

È con questo presupposto che l’uso delle barre portatutto diventa di fondamentale importanza al fine di godersi la vacanza senza privarsi di oggetti e vestiario utili. Sulle barre universali possono essere montate diverse soluzioni partendo dal portapacchi fino ad arrivare al travel box, bauletto dall’aspetto grande e allungato adibito principalmente, ma non esclusivamente al trasporto di oggetti lunghi come sci. Le barre universali consentono anche il montaggio di altri tipi di soluzioni come sacche, borse e portabici.

Per ogni tipo di auto

L’utilizzo di tali barre e la comodità usufruita dai clienti, ha fatto si che alcune case automobilistiche hanno lanciato sul mercato macchine che prevedono in dotazione barre portatutto.

In alternativa, nel caso in cui le barre universali non siano presenti sulla vostra auto o il vostro mezzo non abbia barre longitudinali su cui montare le barre universali, è possibile installare le barre portatutto direttamente sulla carrozzeria della vostra macchina. Infatti, attualmente sul mercato possiamo trovare barre portatutto che sono dotate di sistemi di attacco personalizzati per ogni modello di automobile.

Sicurezza al primo posto

In questo modo, attraverso l’uso delle barre universali, è possibile trovare una soluzione a tutto quello che non trova posto in auto. Ma un’attenzione particolare deve essere data all’aspetto della sicurezza. È bene che i pesi vengano distribuiti in modo coerente e bilanciato in base all’altezza e al peso di ciò che si decide di montare sulle barre. Inoltre, nel caso in cui si vogliano usare le barre per il montaggio di un travel box, è importante rispettare le norme di sicurezza riguardo alla sporgenza del carico.

Il carico non deve sporgere frontalmente e nei due lati del mezzo mentre è possibile farlo sporgere nella parte posteriore nel limite del 30% calcolato sulla lunghezza del mezzo. Naturalmente, la sporgenza deve essere segnalata attraverso l’utilizzo di un segnale a strisce orizzontali che ha il compito di avvisare i conducenti degli altri mezzi della presenza di un carico sporgente. Normalmente, le barre sono predisposte per accettare un carico calcolato intorno ai 70 chilogrammi, portapacchi incluso.

Per il sistema di fissaggio, i portapacchi ed i travel box sono dotati di attacchi che consentono di fissarli alle barre universali. Nel caso si trasportino borse, sacche o valigie, il fissaggio può avvenire attraverso corde o cinghie elastiche che si adattano al volume dell’oggetto in questione. Presenti in diversi materiali, lunghezza e peso, le barre universali hanno un costo sul mercato che va dai 30 ai 100 euro a coppia.

Smartphone, aparecchio che ci ha cambiato la vita

Tutti noi ormai usiamo quottidianemente gli smartphone, che con la loro perfetta unione tra computer e telefono cellulare, sono diventati un “amico” prezioso. Smartphone deriva dalla parola inglese, che significa “telefono intelligente” trattandosi di un connubio perfetto di tantissime funzioni.

Gli smartphone funzionano grazie a un sistema di base, e poi l’utente personalizza aggiungendo delle varie applicazioni in base alle esigenze dell’uso e della persona. Già negli anni settanta si comincia a parlare di un possibile “matrimonio” tra i computer personali e telefoni cellulari, ma per poterlo tenere tra le nostre mani, dobbiamo aspettare fino agli anni novanta.

I primi modelli

Non tutti però sapiamo chi ha inventato per primo questi apparecchi. Tutti sono convinti che tra i primi sia Steve Jobs e la Apple con i loro famosissimi iPhone. Ma, non è assolutamente così. I primi a uscire con i loro modelli sono la Sony Ericsson, anche se ora grande fama i smartphone cominciano ad avere con la diffusione dei BlackBerry che avevano la possibilità di scaricare e visualizzare vari allegati e file, ma anche di collegarsi all’internet potendo così verificare la propria posta elettronica. Era usato tantissimo da parte dei businessman.

Diciamo che l’evoluzione più grande succede negli anni 2000 quando le connessioni ad internet dalla modalità GSM passano alla modalità UMTS con una velocità elevata. Nel 2007 esce anche io primo iPhone, seguito successivamente dal Samsung e il suo sistema lavorativo Android.
Durante gli anni i smartphone vengono sempre più migliorati e costantemente aggiornati con le nuove funzioni.

Come scegliere uno smartphone

Il Mercato dei smartphone è talmente vasto che chiunque di noi, non esperto specialmente, si perderebbe in un batte d’occhio. Allora, per non perdersi bisogna pensare ad un paio di cose prima dell’acquisto.

Prima di tutto dobbiamo capire per che cosa lo useremo. Solo come uno svago quotidiano oppure anche per lavoro. Molte persone ci lavorano sui smartphone, rispondendo subito alle mail di lavoro, scrivendo e firmando dei documenti e contratti, mandando gli allegati e le photo.
Perché come abbiamo accennato anche prima, insieme allo smartphone ci viene fornita una marea di funzioni incorporate.

Parliamo (tanto per vedere un paio) di fotocamere e videocamere digitali, registratori vocali, connessioni ad internet, chiamate, messaggi tradizionali e messaggi istantanei via web, vari programmi come word, Adobe, sono in grado di riprodurre la musica avendo adiritura le stazioni radio a disposizione, ma anche di vedere la televisione.

Maggior parte di loro oggi giorno sono con la modalità touch screen – senza pulsanti con i numeri e le lettere, ma si preme con il dito o con l’apposita pennina direttamnete sullo schermo dello smartphone. Una volta preso in mano, molto semplice da usare, ma anche molto utile.

BlaBlaCar e la nuova era del ride sharing

Sia per andare a trovare un amico in un’altra città, sia di ritorno a casa per le vacanze, molte volte sarà capitato di essere costretti a spostarsi in treno e di averlo trovato o troppo costoso o del tutto esaurito.
Se rientri tra gli 11 milioni di utenti iscritti a BlaBlaCar, non incontreresti alcun tipo di problema: prenderesti il tuo smartphone, apriresti l’app del servizio, ti metteresti in contatto con il primo conducente disponibile (e affidabile) e in pochi istanti prenoteresti il tuo viaggio.

Se invece sei ancora tra coloro che non hanno mai usato o sentito parlare del ride sharing, dopo aver letto questo articolo conoscerai tutto ciò che di più importante c’è da sapere. BlaBlaCar è un servizio di ride sharing che offre di condividere il passaggio in auto tra conducenti e passeggeri: le spese del viaggio (benzina e pedaggio) vengono condivise, si fanno nuove amicizie, si riduce il numero di auto in circolazione e, con loro, le emissioni di CO2 nell’aria.

L’idea è nata nel 2003 grazie ad un giovane francese, Frederic Mazzella, che ha saputo trasformare un problema, in una grande idea di successo. Dovendo tornare a casa per le feste di Natale e non trovando alcun posto in treno, Mazzella, fu costretto a chiedere un passaggio alla sorella: durante il viaggio si accorse che tutte le auto erano, ad eccezione del conducente, completamente vuote mentre i treni sovraffollati. Fu così che pensò: “Perché non riempire le auto di mezza Europa con utenti ad un prezzo contenuto?

Noti a tutti sono oggigiorno i prezzi dei biglietti dei treni : con il ride sharing un viaggio Roma – Milano viene a costare circa 30 euro, mentre per attraversare tutto lo stivale i prezzi variano da 60 a 70 euro per tratta. Il ride sharing è una vera e propria alternativa al treno, è l’autostop del terzo millennio a basso costo e”social”.

BlaBlaCar: Istruzioni per l’uso

La facilità e la chiarezza del sito sono la chiave del successo del “social travel” più famoso d’Europa: una volta inseriti punto di partenza e di arrivo, è possibile contattare il conducente, controllare i feedback e i relativi commenti degli altri utenti, in modo da essere sicuri e viaggiare in tranquillità (da poco è disponibile anche BlaBlaCar “Viaggio Rosa” dedicato esclusivamente ad utenti di sesso femminile).

Inoltre si può verificare la loquacità dei propri compagni di viaggio con l’indice di BlaBla (che tra le altre cose da il nome a questo servizio) scegliendo quindi in base alla “parlantina”. Per tutti quelli che, invece, offrono il passaggio, inseriscono il proprio annuncio sul sito indicando il prezzo (di solito BlaBlaCar consiglia una fascia media in base alla tratta e al tipo di comfort del viaggio), i dettagli dell’auto e le proprie caratteristiche (tipo di guida, animali ammessi o no, fumatori consentiti etc..)

Un successo che cresce negli anni

Inizialmente, come afferma lo stesso Mazzella, non tutti erano convinti di questa idea: le banche chiedevano garanzie e dicevano che il ride sharing non avrebbe mai funzionato in una società individualista come quella occidentale: invece la gente, grazie soprattutto alla rete di connessioni disponibile oggi, dallo smartphone ai social, ha iniziato a condividere il viaggio e, vuoi per la crisi, vuoi per i continui tagli al settore del trasporto pubblico in Italia e in Europa, si è ritrovata ad offrire o chiedere passaggi su internet.

Non solo spiantati studenti fuori sede, ma mamme, turisti, lavoratori e nonni (oltretutto da un sondaggio è emerso che in Italia solo il 30% degli utenti BlaBlaCar è senza lavoro). Il ride sharing insomma, funziona e anche bene e quella di condividere la propria auto o di lasciarsi dare un passaggio, è una scelta giusta e intelligente che fa bene a noi, agli altri e all’ambiente.