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Il flexitariano: veg, ma con carne!

Si sente spesso parlare di vegetariani, vegani o fruttariani. Negli ultimi anni, in particolare nel mondo occidentale, questi stili di alimentazione sono diventati sempre più in voga e celebrati sopratutto da personaggi famosi, ognuno con il proprio credo, ognuno con la propria dieta.

A partire dagli anni ’90 e quindi in tempi relativamente recenti , è apparso sulla scena delle “diete del momento” il termine flexitariano. Vorreste diventare vegetariani, ma non riuscite proprio a fare a meno di una bella bistecca? “The Flexitarian Diet” (titolo anche del celebre libro di Dawn Jackson Blanter che tratta appunto dell’ argomento) fa proprio al caso vostro. Questa dieta infatti conserva tutti i vantaggi del vegetarianismo senza però privarsi di carne e pesce.

L’ origine del termine deriva dalla fusione delle parole “flessibile”e “vegetariano”. Il flexitariano infatti è il vegetariano part-time, che segue per la maggior parte del tempo una dieta a base di verdure, frutta, legumi e cereali concedendosi (qualche volta) lo sfizio di un bel barbecue in giardino.

I flexitariani ben sanno che è meglio consumare poca carne e fanno di tutto per portare a termine questo proposito senza però schierarsi nel rigido esercito di uno specifico stile alimentare. Possiamo affermare che più che le porzioni di carne o di pesce consumate, ciò che davvero è peculiare della dieta flexitariana, è l’integrazione di numerosissimi alimenti vegetali, non propriamente diffusi nella normale dieta come legumi, frutta secca, semi e cerali.

Mangiare al ristorante o a casa di amici non rappresenta di certo un limite per il flexitariano che sa adattarsi ad ogni tipo di situazione. Il vegetarianismo, ma ancor di più il flexitarianismo è quindi un modo sano di mangiare ed è anche economicamente conveniente. Lo sanno bene le nostre mamme: carne e pesce sono i cibi che incidono maggiormente sulla spesa al supermercato. Essere flexitariani quindi è il giusto compromesso tra il portafogli e la bilancia.

Il parere degli esperti

Numerosi sono gli studi condotti sui benefici di una dieta a base di alimenti di origine vegetale. È stato dimostrato che i vegetariani vivono quasi quattro anni in più rispetto ai “mortali” onnivori e solitamente hanno un peso corporeo inferiore alla media della popolazione.

Blatner, l’ autrice del libro sopra citato, afferma che un individuo, adottando questo tipo di dieta, può arrivare a perder più di dieci chili nell’ arco di sei – dodici mesi. Gli esperti sono unanimi nell’affermare che la dieta flexitariana presenta un approccio al cibo di tipo equilibrato: questo tipo di dieta ci fa capire che non è necessario fare rinunce estreme e diete ferree per poter perdere peso e stare bene con il proprio corpo.

Cosa mangia un flexitariano?

Nel suo libro Blatner presenta 100 ricette con annessi valori nutrizionali: è possibile mangiare praticamente di tutto e si può scegliere il rapporto calorico giornaliero che più si addice al proprio corpo, tra 1200, 1500 e 1800 kcal.

La dieta flexitariana promuove quindi la riduzione del consumo di carne e non la sua completa eliminazione: apporta un giusto equilibrio favorendo e promuovendo il consumo di prodotti freschi, biologici e di stagione che possono anche essere riposti nel freezer o nella dispensa. La carne finisce quindi per ricoprire, nella dieta felxitariana, un ruolo sempre più marginale, da companatico a contorno, rinunciando per sempre al suo millenario ruolo di protagonista delle tavole.