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Categoria: Casa

Aspirare polvere: alla scoperta della scopa elettrica

Ormai tutti abbiamo in casa un elettrodomestico in grado di aspirare la polvere: in questo articolo andremo a vedere nel dettaglio pregi, difetti e caratteristiche di una scopa elettrica. Essa ha letteralmente cambiato il modo di pulire di moltissime casalinghe: è in grado di raccogliere ed eliminare lo sporco, a differenza di quella tradizionale che sposta acari e polvere da una parte all’altra.

Inoltre le tradizionali scope, non eliminano alla base il problema della polvere perché sono in grado di pulire solamente quella visibile ad occhi nudo tralasciando tutti gli acari e le polveri sottilissime che sfuggono anche all’occhio esperto delle migliori casalinghe.

Con il movimento di una scopa tradizionale la polvere circola e si alza nell’aria riposandosi di nuovo sui mobili e sul pavimento con il rischio di creare un circolo vizioso in cui la quantità di polvere che si respira è maggiore di quella che si vorrebbe togliere. Inoltre, la velocità e la praticità di una scopa elettrica sconfigge definitivamente la scopa tradizionale nella lotta alla casa più pulita.

Al contrario di come si pensa, quando parliamo di polvere, non parliamo solo di quella che si deposita a terra o su mensole e scrivanie, bensì quella nascosta all’interno di divani, letti e tappezzeria. Con una scopa tradizionale sarebbe impossibile sconfiggerla, mentre con una scopa elettrica il gioco è fatto: si aspirano cuscini e tappeti in un batter d’occhio per la felicità di tutti gli allergici a polvere e acari.

Scopa elettrica vs aspirapolvere a traino

In commercio esistono molti modelli di scope elettriche senza filo che devono ben guardarsi da altri rivali nel mercato dell’aspirazione, come l’aspirapolvere a traino, di sicuro più potente e facile da utilizzare: arriva negli angoli più alti della casa pulendo in maniera impeccabile. In guardia anche dal nuovissimo robot aspirapolvere, autonomo e indipendente, aspira e pulisce anche mentre si è fuori casa, evitando mobili e gradini grazie alla dotazione di sensori.

Gli svantaggi della scopa elettrica, se messi a confronto con quelli di un aspirapolvere a traino, sono senza dubbio il problema delle superfici alte, la minor potenza e la minor capacità. La scopa elettrica infatti possiede all’interno del corpo centrale tutto il necessario: motore, serbatoio, tubo di raccolta, testa di aspirazione, manico e filo. L’aspirapolvere a traino invece ha un corpo distaccato che permette al motore maggior potenza e al serbatoio maggior capacità.

Altre tipologie di scopa elettrica

Esistono inoltre scope dotate di sacchetto, molto igienico e capace di filtrare al massimo l’aria e quelle che invece ne sono prive, dotate di un serbatoio che va svuotato periodicamente. Indubbiamente più comode, ma meno igieniche.

Un’altra versione della scopa elettrica è quella cordless, ottima per veloci pulizie di spazi piccoli, ha una potenza minore e l’autonomia non supera l’ora: se si è soliti fare pulizie a fondo per tutta la mattina purtroppo questa scopa non fa al caso vostro. Di recente sono state anche lanciate sul mercato scope elettriche che, oltre alla classica aspirazione, hanno anche un sistema di lavaggio incorporato e sono quindi perfette per gli amanti del “tutto in uno”.

Il mondo delle saldatrici: una visione generale

Molto spesso ci si chiede quale sia la differenza tra una saldatrice classica e una saldatrice inverter, senza dubbio di più nuova generazione. Prima pero’, andiamo brevemente ad illustrare che cosa intendiamo quando parliamo di saldatura, fornendo una breve spiegazione utile soprattutto a tutti coloro che non sono ancora avvezzi a questa pratica, ma che hanno deciso di intraprendere questa attività.

Innanzitutto la pratica della saldatura unisce tra loro due o più parti solide assicurando così continuità di materiale tra le differenti parti che vengono collegate. Esistono due tipi di saldatura: una detta autogena che prevede la fusione dei bordi dei due materiali da congiungere; l’incavo che si crea viene riempito con un metallo fuso. L’altra, la saldatura eterogena o brasatura, consiste invece nel fondere il metallo di apporto. Saldare comporta un collegamento permanetente e mantiene le caratteristiche e le proprietà dei materiali uniti.

Il calore per fondere il metallo puo’essere prodotto dalla combustione di acetilene, da un arco elettrico posto tra due elettrodi o per effetto Joule. La saldatrice è molto utilizzata dagli appassionati di hobbistica grazie al largo impiego che se ne puo’ fare. In commercio si trovano numerosissimi tipi di saldatrici e possono differenziarsi in base all’uso e si potrà parlare quindi di saldatrici domestiche ed industriali.

La saldatrice inverter: pro e contro

Avendo un quadro più generale riguardo alla saldatura, andiamo a vedere che cos’è una saldatrice di tipo inverter e quali sono le sue principali caratteristiche.Innanzitutto una saldatrice inverter si differenzia da quelle normali per il tipo di corrente erogata. In una saldatrice normale un trasformatore, di solito molto pesante, fa circolare corrente di tipo alternato mentre una saldatrice inverter ricava corrente di tipo continuo da un circuito elettronico.

Inoltre quest’ultimo tipo, possiede un potenziometro in grado di regolare l’amperaggio: pratica che risulta utile in specifiche operazioni. Inoltre si evita completamente di innescare l’elettrodo come nelle saldatrici ad arco normali. La messa sul mercato delle saldatrici inverter ha portato notevoli vantaggi sopratutto perché, essendo un macchinario concepito per poter essere utilizzato nei cantieri e quindi anche ad altezze piuttosto elevate, ha un peso molto più ridotto rispetto ad una normale saldatrice. Infatti, il peso di una saldatrice di tipo tradizionale oscilla tra i 10 e i 15 grammi contro i 3 di un modello inverter.

Le saldatrici inverter oltretutto, consentono di unire non solo leghe e metalli, ma anche materiali di tipo plastico e possono essere tranquillamente collegate alla corrente elettrica di casa: è quindi ideale per gli appassionati di hobbistica e bricolage. Unica nota a sfavore è il prezzo: di sicuro meno economico di una saldatrice di tipo classico, valutare quindi bene l’utilizzo che se ne fa e soprattutto la frequenza.

Ricordiamo infine di usare sempre le dovute precauzioni prima di iniziare ad utilizzare una saldatrice: sopratutto per i meno esperti è opportuno ricordare di proteggersi indossando guanti e maschera in modo da coprire le parti più esposte e delicate come gli occhi ed evitare le inalazioni tossiche che si possono produrre durante la saldatura. Per tutti quelli che invece utilizzano la saldatrice in modo più continuativo, è bene acquistare nei negozi specializzati, indumenti adatti ad evitare bruciature (tute e/o grembiuli).

La greenhouse dal XVII secolo fino a casa nostra

E’ da sempre il sogno di molti: poter godere del verde del proprio giardino anche in inverno. Chiamati greenhouse in inglese ed orangerie in francese, i giardini d’inverno risalgono al 1800 dove i nobili di tutta Europa facevano a gara per avere il giardino più bello e più verde in tutti i mesi dell’anno. Era un vero e proprio vanto e molto spesso accoglievano piante di origine tropicale come ananassi e banani, molto pregiati a quell’epoca.

Il giardino d’inverno, può essere, ieri come oggi, sia una parte annessa alla casa, diventando così una vera e propria stanza sia un’entità a sé stante che si erge in mezzo al boschetto o al giardino di casa propria. Unico comun denominatore: i materiali. Legno, ferro e vetro, vetro soprattutto. Lo stile può variare da quello più classico e romantico a delle vere e proprie installazioni all’avanguardia tipiche dell’architettura moderna.

Le caratteristiche della greenhouse

Protagonista assoluta è la luce solare che entra dai pannelli trasparenti ed è sicuramente anche di grande utilità in quanto permette di riscaldare la greenhouse in maniera del tutto ecologica.
Inoltre, il calore immagazzinato durante tutta la giornata (si consiglia sempre l’istallazione di una greenhouse con esposizione a sud) viene rilasciato gradualmente al resto della casa durante le ore serali.

Le serre a questo punto si trasformano in camere da letto, in suggestivi corridoi da attraversare o addirittura in sale da pranzo. Si consiglia un arredamento leggero, che lasci spazio al panorama esterno e si raccomandano soprattutto materiali ecologici e naturali come il legno ed il vimini che ben si sposano con i vasi e le piante rampicanti.

Si tratta di avere la natura a portata di mano, potendo stare all’aria aperta a casa propria.
La bellezza dell’ambiente circostante viene ammirata a tutte le ore del giorno e se si è particolarmente “green” il giardino d’inverno è tutto ciò che si vorrebbe avere in casa.

I prezzi per una greenhouse non sono del tutto accessibili: certo dipende dalle dimensioni della struttura, dai materiali usati, come ad esempio l’impiego dei doppi vetri senza dubbio molto più costosi. Nel caso in cui non si possieda lo spazio necessario per una struttura così importante, balconi e terrazze possono essere trasformati in piccoli giardini d’inverno; per una chiusura con copertura vetrata i prezzi variano dai 1200 euro in su.

Quella della greenhouse è una scelta adottata anche da molti hotel e ristoranti di lusso: concedere ai propri clienti di dormire in una serra o fare colazione sotto a grandi vetrate illuminate dal sole.

Ma non soltanto la bella stagione può essere apprezzata all’interno della propria greenhouse: godere del rumore della pioggia stando al caldo a casa propria, non è privilegio di tutti.
La greenhouse, di qualsiasi forma e dimensione, diventa luogo terapeutico in cui vivere davvero a contatto con la natura: di certo è da prediligere un ambiente in cui privacy e riservatezza non vengano violati.

Insomma, se si possiede lo spazio necessario, la greenhouse può diventare uno spazio vivibile e perché no un bell’ osservatorio da cui ammirare le stelle nelle notti limpide stando seduti sul divano di casa propria.

Giardino Zen in casa nostra

I giardini Zen e la loro idea proviene dalla cultura e credenza giapponese che vede nel giardino un anima viva che ci può aiutare o meno nella nostra vita e quotidianità. I giardini Zen sono molto diversi rispetto a giardini tradizionali ai quali siamo abituati noi, ed ogni singolo elemento in esse ha un significato particolare.

I giapponesi credono che il giardino Zen deve essere cresciuto e coltivato per proteggere la persona, la sua felicità è il suo benessere. Tutto ciò dipende da come piantiamo gli alberi, che tipo di piante usiamo, dove è quanta acqua usiamo, l’uso delle pietre e sabbia decorative e il movimento del rastrello nella sabbia che può creare dei disegni divini.

Avere un giardino Zen a casa propria vuol dire anche credere in esso e nella energia dell’universo che esso ci può portare. I giardini Zen devono riflettere la nostra serenità, le stagioni e il movimento dell’universo stesso. Importante è curarlo nei minimi dettagli, e adesso vedremo come.

Come coltivare un giardino Zen a casa nostra

Avere un giardino Zen a casa nostra non è così tanto difficile quanto sembra. Importante è seguire un paio di consigli semplicissimi. Gli alberi devono seguire la recinzione creando così una barriera naturale per proteggere la nostra serenità. Devono essere di vari tipi (sempreverdi , con o senza fiori, con o senza il frutto) per portare ogni singolo elemento dell’universo nel nostro giardino.

Evitate le piante con le spine perché sono considerate come piante negative. Importante è avere qualche fonte d’acqua nel giardino. Che esso sia uno piccolo stagno, ruscello o cascata, acqua è considerata come portatrice di benessere materiale, però attenzione. Nelle quantità elevate ed esagerate acqua può portare anche le lacrime e negatività.

Le pietroline di granito e la sabbia sono due elementi che non possono mancare. Le pietroline riflettono la luce del sole e creano così un gioco di luci non indifferente. La sabbia invece deve essere rastrellata finemente, creando così dei disegni stupendi. Importante è non alzare mai il rastrello da terra per non creare le “interruzioni ” che darebbero fastidio all’occhio nudo.

La casa deve essere in mezzo, circondata dal verde. Le mura o le recinzioni metalliche non devono essere visibili, allora per coprirli usate delle piante rampicanti e sempreverdi. La casa deve essere il cuore del giardino stesso, e quando usciamo dobbiamo sentirci la parte della natura, respirare l’aria a pieni polmoni, ascoltare l’acqua che batte sulle pietroline e il vento che danza tra i rami. I fiori di mille colori devono penetrare nella nostra anima e farci capire quanto siamo fortunati di far parte di questo universo. E allora, perché non creare un giardino Zen a casa nostra.