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BlaBlaCar e la nuova era del ride sharing

Sia per andare a trovare un amico in un’altra città, sia di ritorno a casa per le vacanze, molte volte sarà capitato di essere costretti a spostarsi in treno e di averlo trovato o troppo costoso o del tutto esaurito.
Se rientri tra gli 11 milioni di utenti iscritti a BlaBlaCar, non incontreresti alcun tipo di problema: prenderesti il tuo smartphone, apriresti l’app del servizio, ti metteresti in contatto con il primo conducente disponibile (e affidabile) e in pochi istanti prenoteresti il tuo viaggio.

Se invece sei ancora tra coloro che non hanno mai usato o sentito parlare del ride sharing, dopo aver letto questo articolo conoscerai tutto ciò che di più importante c’è da sapere. BlaBlaCar è un servizio di ride sharing che offre di condividere il passaggio in auto tra conducenti e passeggeri: le spese del viaggio (benzina e pedaggio) vengono condivise, si fanno nuove amicizie, si riduce il numero di auto in circolazione e, con loro, le emissioni di CO2 nell’aria.

L’idea è nata nel 2003 grazie ad un giovane francese, Frederic Mazzella, che ha saputo trasformare un problema, in una grande idea di successo. Dovendo tornare a casa per le feste di Natale e non trovando alcun posto in treno, Mazzella, fu costretto a chiedere un passaggio alla sorella: durante il viaggio si accorse che tutte le auto erano, ad eccezione del conducente, completamente vuote mentre i treni sovraffollati. Fu così che pensò: “Perché non riempire le auto di mezza Europa con utenti ad un prezzo contenuto?

Noti a tutti sono oggigiorno i prezzi dei biglietti dei treni : con il ride sharing un viaggio Roma – Milano viene a costare circa 30 euro, mentre per attraversare tutto lo stivale i prezzi variano da 60 a 70 euro per tratta. Il ride sharing è una vera e propria alternativa al treno, è l’autostop del terzo millennio a basso costo e”social”.

BlaBlaCar: Istruzioni per l’uso

La facilità e la chiarezza del sito sono la chiave del successo del “social travel” più famoso d’Europa: una volta inseriti punto di partenza e di arrivo, è possibile contattare il conducente, controllare i feedback e i relativi commenti degli altri utenti, in modo da essere sicuri e viaggiare in tranquillità (da poco è disponibile anche BlaBlaCar “Viaggio Rosa” dedicato esclusivamente ad utenti di sesso femminile).

Inoltre si può verificare la loquacità dei propri compagni di viaggio con l’indice di BlaBla (che tra le altre cose da il nome a questo servizio) scegliendo quindi in base alla “parlantina”. Per tutti quelli che, invece, offrono il passaggio, inseriscono il proprio annuncio sul sito indicando il prezzo (di solito BlaBlaCar consiglia una fascia media in base alla tratta e al tipo di comfort del viaggio), i dettagli dell’auto e le proprie caratteristiche (tipo di guida, animali ammessi o no, fumatori consentiti etc..)

Un successo che cresce negli anni

Inizialmente, come afferma lo stesso Mazzella, non tutti erano convinti di questa idea: le banche chiedevano garanzie e dicevano che il ride sharing non avrebbe mai funzionato in una società individualista come quella occidentale: invece la gente, grazie soprattutto alla rete di connessioni disponibile oggi, dallo smartphone ai social, ha iniziato a condividere il viaggio e, vuoi per la crisi, vuoi per i continui tagli al settore del trasporto pubblico in Italia e in Europa, si è ritrovata ad offrire o chiedere passaggi su internet.

Non solo spiantati studenti fuori sede, ma mamme, turisti, lavoratori e nonni (oltretutto da un sondaggio è emerso che in Italia solo il 30% degli utenti BlaBlaCar è senza lavoro). Il ride sharing insomma, funziona e anche bene e quella di condividere la propria auto o di lasciarsi dare un passaggio, è una scelta giusta e intelligente che fa bene a noi, agli altri e all’ambiente.